Coronavirus, dove ci si ammala di più? L'analisi del rischio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Coronavirus, dove si ammalano le persone? I luoghi e le attività ‘a rischio’

Coronavirus Fase 2

Lo studio di Bromage sul coronavirus: dove si ammalano le persone? Quali sono i locali e le attività più a rischio?

Erin S. Bromage, professore associato di Biologia presso l’Università del Massachusetts a Dartmouth, ha pubblicato sul sito erinbromage.com un’analisi sui rischi legati al coronavirus illustrando quelli che sono gli ambienti dove aumentano i rischi di contagi. Lo studio in questione è stato ripreso dal New York Times e, in Italia, dal Corriere della Sera.

Di seguito lo studio di Bromage come pubblicato sul sito erinbromage.com.

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Coronavirus, dove si ammalano le persone?

Lo studio analizza il rischio legato ai contagi evidenziando quelli che sono i luoghi a rischio. In altre parole i posti dove ci si ammala di più, o meglio, dove è più facile contrarre il virus.

Bromage evidenzia come la maggior parte delle persone viene infettata a casa, uno dei principali centri di contagio. Un membro del nucleo familiare contrae il virus all’esterno e poi lo diffonde tra i propri cari. Ma questo non fa che spostare il problema. Dove si rischia maggiormente di contrarre il virus all’esterno?

I principali focolai

Lo studio di Bromage evidenzia che i focolai principali si verificano sono nelle carceri, in occasione delle cerimonie religiose e in determinati luoghi di lavoro, come impianti di confezionamento di carne e call center.

Attività e locali a rischio

Ma non solo. Riportando esempi reali, l’analisi evidenzia anche altri luoghi a rischio. Uno di questi è il ristorante, dove le persone restano a distanza ravvicinata per un periodo di tempo abbastanza lungo (difficilmente meno di un’ora). Senza un ricambio di aria naturale consigliato ad esempio dalle linee guida dell’Inail per i locali italiani, si rischia una considerevole diffusione del virus.

Un’attività considerata rischiosa, in base allo studio, è quella del coro. Nonostante le precauzioni, il rischio di contagio resta elevato nel caso in cui uno dei membri sia asintomatico o partecipi all’attività ignorando i sintomi.

Anche l’attività sportiva indoor, al chiuso, se non si prendono le adeguate precauzioni, rischia di diventare rischiosa in termini di diffusione del coronavirus.

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Le linee generali

In linea generale, aumentano i rischi di contagio in ogni luogo chiuso, “con scarsa circolazione dell’aria e alta densità di persone”.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:24

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